Il Quarzo di La Sassa

Il Quarzo di La Sassa

All’inizio degli anni settanta comparirono alle fiere di minerali del centro Italia alcuni campioni di un minerale non ben identificato, qualcuno diceva forsterite, caratterizzato da una particolare fluorescenza color giallo limone. Si diceva provenienti dalla zona di La Sassa, un piccolo paese di sole 150 anime (frazione di Montecatini Val di Cecina) in provincia di Pisa, Toscana. Piero Marinai e Clara Grementieri, moglie e marito, acquistarono alcuni campioni. Analisi preliminari mostrarono che si trattava di quarzo. Non convinti, mai si era visto del quarzo fluorescente giallo, mandarono un campione al British Museum per ulteriori analisi. Il 10 agosto del 1972 A. M. Clark del British Museum rispose confermando che si trattava infatti di quarzo e notando l’eccezionalità della scoperta. Il quarzo è raramente fluorescente: spesso la fluorescenza è dovuta ad inclusioni, solitamente idrocarburi. In questo caso, quando polverizzato, la polvere mantiene la fluorescenza, indicazione che il quarzo in sé è fluorescente.

Tra gli anni ‘60 e ‘70 un altro ricercatore e collezionista di minerali, Renato Braga, si interessò delle vene idrotermali nella zona di La Sassa. Nel 1974 Braga e due suoi amici organizzarono un’escursione nella zona e, partendo da Gabella, percorsero la strada per salire a La Sassa cercando affioramenti di filoni di calcite mineralizzati. Sul fianco della montagna direttamente sopra il cimitero di La Sassa trovarono un nodulo fibroraggiato di quarzo dalla caratteristica fluorescenza gialla limone. Tra il 1975 ed il 1977 ci furono lavori di ampliamento della strada che porta a La Sassa. Cercando fra i detriti prodotti dai lavori, furono ritrovati noduli di quarzo fibroraggiato, completi e non, come anche campioni microcristallini e massivi. I noduli sono i più ricercati, per forma e luminescenza. Sia i noduli che i campioni più massivi sono normalmente inclusi in calcite o materiale calcareo. Sono quindi quasi sempre trattati con acidi per estrarre il quarzo. Ad oggi, è quasi impossibile trovare nuovi campioni; si dice se ne trovino ancora nei pressi del cimitero.

Mappa dei dintorni di La Sassa: la strada da Gabella ed il cimitero. Vedi la mappa ingrandita.
© OpenStreetMap contributors.

La maggior parte del quarzo di La Sassa mostra una fluorescenza brillante sotto la luce ultravioletta, sia UVA, che UVB e UVC. La forma più tipica è costituita noduli compatti fibroraggiati (star quartz) dalla fluorescenza gialla o gialla/verde. Altre forme di quarzo luminescenti includono aggregati massicci con tessitura saccaroide, dal colore da bianco a grigio chiaro e fluorescenza giallo/arancio.

Dopo le prime analisi del British Museum nel 1972, nessun altro studio è stato effettuato fino al 2012, quando fu iniziato dal prof. Antonello Dallegno un programma di ricerche per indagare le caratteristiche di luminescenza, chimiche e formazionali di questo quarzo. Infatti, questo ritrovamento di quarzo fluorescente fu quasi dimenticato, citato nel frattempo solamente da Manuel Robbins nei suoi due libri sui minerali fluorescenti. Un report preliminare fu pubblicato nel 2012 da Antonello Dallegno e Guido Mazzoleni sul Journal of the Fluorescent Mineral Society (vol. 32, 2012). L’articolo riporta la storia del ritrovamento di questi noduli di quarzo fluorescente, informazioni geologiche, mineralogiche e investigazioni sulla luminescenza. Questa pare dovuta a diversi attivatori, tra cui gruppi uranile (UO22+), terre rare (Tb3+, Eu3+, Dy3+, Sm3+, Ce3+) e composti policiclici aromatici (PAH).

Questi studi hanno inoltre evidenziato che nel mondo non è nota altra località dove siano presenti noduli fibroraggiati di quarzo fluorescente. Tale varietà italiana assume quindi rilevanza mondiale, per cui ne è stato proposto il nome di Sassa-Type Star Quartz (STSQ) per la forma fibroraggiata e Sassa-Type Quartz (STQ) per le altre forme assunte dal quarzo.

Noduli di quarzo fibroraggiati su matrice; 17x10x7cm. Fluorescenza sotto UVC. Foto di Mark Cole su naturesrainbows.com (CC BY-SA 3.0).
Noduli di quarzo fibroraggiati; 14x10x6cm. Fluorescenza sotto UVC. Foto di Mark Cole su naturesrainbows.com (CC BY-SA 3.0).
Il "gufo di quarzo" (quartz owl). Anelli concentrici in sfere di quarzo fibroraggiato. Fluorescenza sotto UVA e UVB (contemporaneamente). Foto di Axel Emmermann su naturesrainbows.com (CC BY-SA 3.0).
Quarzo in forma massiva e microcristallina; 7x6x5cm. Fluorescenza sotto UVA. Foto di Simone Conti (CC BY-SA 3.0).
Macrofotografia del campione precedente; dimensione alla base di circa 5mm. Fluorescenza sotto UVA (magenta sono artifici della fotocamera). Foto di Simone Conti (CC BY-SA 3.0).
Quarzo incluso in calcite; 4x2.5x1.5cm. Fluorescenza sotto UVA. Il colore della fluorescenza, più saturo del solito, è probabilmente dovuto alla debole fluorescenza rossa/arancione della calcite. Foto di Simone Conti (CC BY-SA 3.0).

Bibliographia.

  • Antonello Dallegno and Guido Mazzoleni, "A preliminary report: The glowing quartz from La Sassa, Tuscany, Italy", Journal of the Fluorescent Mineral Society, Volume 32, 2012.
  • Quarzo Fluorescente della Sassa. Fiori della Terra colori e geometrie nei minerali, Seconda mostra espositiva. 4-12 Maggio 2019, Firenze.
  • "La Sassa Radiating Quartz Nodules in Calcite – Italy" su naturesrainbows.com
  • "Radiating Quartz Nodules - La Sassa, Italy" su naturesrainbows.com
  • "Quartz owl" su naturesrainbows.com e su Fluorescent Minerals Workgroup MKA
  • Analysis della fluorescenza su Fluorescent Minerals Workgroup MKA
  • P. Orlandi, "Geositi minerari e mineralogici della provincia di Pisa." Doc.Q.C.7. In: "Provincia di Pisa, Sistema Informativo Territoriale, Piano Territoriale di Coordinamento, Elaborati del quadro conoscitivo del PTCP", Pisa, pp. 398 (2006) (leggi)
  • "La Sassa carbonate vein" su mindat

Immagine di copertina: Noduli di quarzo fluorescente di La Sassa, Italia. Foto di Mark Cole.

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